UE e Auto Elettriche: Tra Crescita del Mercato e Revisione delle Strategie per il 2035

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L’Unione Europea Rivede la Strategia sulle Auto Elettriche

L’Unione Europea si trova a un punto di svolta cruciale nella transizione verso la mobilità elettrica. Il commissario Ue ai Trasporti, Apostolos Tzitzikostas, ha dichiarato che i veicoli con motori endotermici rimarranno sul mercato anche dopo il 2035, segnando un potenziale cambiamento rispetto alla rigida politica del “tutto elettrico” precedentemente pianificata. L’Unione europea potrebbe introdurre l’obbligo per le aziende europee di acquistare solo auto elettriche già dal 2030, con la Commissione europea che potrebbe annunciarlo il 10 dicembre.

Crescita Significativa del Mercato delle Auto Elettriche

Nonostante le incertezze normative, il mercato europeo delle auto elettriche sta registrando risultati incoraggianti. Nei primi dieci mesi del 2025, nell’area composta da Unione Europea, EFTA e Regno Unito sono state immatricolate oltre due milioni di auto elettriche a batteria. Le elettriche a batteria (BEV) hanno raggiunto il 16,4% di quota di mercato con 1.473.447 immatricolazioni, mentre in Italia da gennaio a novembre 2025, le auto elettriche vendute sono state 82.218, in crescita del 40% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Le Sfide della Transizione Energetica

La transizione verso l’elettrico presenta ancora significative sfide. In Polonia la quota di auto elettriche è stata del 6,4%, mentre in Italia ha raggiunto solo il 5,2%, evidenziando la disparità tra i diversi Stati membri. La questione della “neutralità tecnologica” è invocata da diversi Paesi UE, capitanati da Italia e Germania, mentre la Commissione europea sta lavorando a una proposta di revisione del regolamento.

Prospettive Future e Implicazioni per i Consumatori

Il cambiamento di rotta dell’UE ha implicazioni significative per consumatori e industria. Nessun divieto retroattivo sarà imposto alle auto termiche già in circolazione, che potranno continuare a circolare dopo il 2035 fino alla fine del loro ciclo di vita. Questa maggiore flessibilità mira a bilanciare gli obiettivi ambientali con le esigenze industriali e la realtà del mercato, garantendo una transizione più graduale e sostenibile verso la mobilità elettrica europea.

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