Chi è Romano Floriani Mussolini
Romano Floriani Mussolini, nato nel 2003, è figlio di Mauro Floriani e della politica Alessandra Mussolini. Suo nonno Romano Mussolini era un pianista jazz, mentre il bisnonno era il dittatore fascista Benito Mussolini. Il giovane calciatore ha iniziato la sua carriera nelle giovanili della Roma, per poi passare alla Lazio all’età di 13 anni. A luglio 2025 si è trasferito in prestito al Cremonese in Serie A, con opzione di acquisto.
Il Primo Gol in Serie B e la Polemica
Il 22 dicembre 2024, Romano Floriani Mussolini ha segnato il suo primo gol da professionista, decidendo la vittoria della Juve Stabia contro il Cesena per 1-0 nel campionato di Serie B. Durante la celebrazione del gol, lo speaker dello stadio ha chiamato il suo nome “Romano” sette volte, con i tifosi che hanno risposto scandendo “Mussolini” ed eseguendo saluti fascisti.
La Procura della FIGC ha aperto un’indagine sull’esultanza dei tifosi della Juve Stabia. Funzionari dell’ufficio del procuratore federale invieranno un rapporto sull’incidente, insieme alle prove video, al giudice sportivo di Serie B per una decisione. L’episodio ha suscitato dibattito in Italia e all’estero sulla presenza di simboli fascisti nel calcio italiano.
La Posizione del Calciatore e il Peso del Cognome
Il giocatore indossa “Floriani M.” sul retro delle sue maglie da gioco. Tuttavia, nell’ultimo periodo ha cambiato, ora sulla maglia campeggia la scritta “F. Mussolini”. Nonostante il cognome e la discendenza, Floriani Mussolini ha dichiarato di non avere interesse per la politica.
In un’intervista alla Gazzetta dello Sport ha spiegato: “Il mio bisnonno Benito è un personaggio importantissimo per l’Italia, ma il mondo è cambiato. Ci saranno pregiudizi, ma a me non pesa e mia madre dice di fregarmene.” Parallelamente alla carriera calcistica, Romano Floriani Mussolini sta anche conseguendo studi universitari in Economia Aziendale.
Significato per il Calcio Italiano
L’episodio riaccende un dibattito che da tempo coinvolge il calcio italiano: il rapporto tra alcuni settori del tifo organizzato e l’estrema destra. La celebrazione ha suscitato una ondata di critiche e ha riacceso il dibattito sulla persistenza di simboli e atteggiamenti fascisti in determinati settori della società italiana, in particolare nel calcio. La Corte Suprema di Cassazione di Roma ha stabilito che il saluto romano non è illegale a meno che non metta in pericolo l’ordine pubblico o promuova la rinascita di ideologie fasciste. L’indagine della FIGC determinerà se ci saranno conseguenze disciplinari per il club.