Netanyahu in crisi: scontro con i militari e isolamento internazionale sulla questione di Gaza

Crescenti tensioni tra Netanyahu e i vertici militari
Le tensioni tra la leadership militare e politica di Israele sono drasticamente aumentate nell’ultima settimana, con il capo militare che ha direttamente affrontato il Primo Ministro Benjamin Netanyahu in un recente incontro sui piani di espansione della guerra a Gaza.
Decine di migliaia di riservisti israeliani hanno iniziato a presentarsi in servizio per preparare una massiccia operazione, nonostante il Capo di Stato Maggiore dell’IDF Eyal Zamir abbia ripetutamente espresso riserve sulla decisione di prendere il controllo di Gaza City dopo quasi due anni di combattimenti, concentrandosi sui potenziali rischi per i 48 ostaggi israeliani rimasti a Gaza e per i soldati sul campo di battaglia.
La posizione di Netanyahu e le critiche internazionali
Netanyahu ha delineato il piano di Israele per prendere il controllo di Gaza City e della restante parte di Gaza non ancora sotto il controllo israeliano, che comporterà lo spostamento della popolazione. Ha inoltre stabilito il piano a lungo termine per il futuro di Gaza, che include la creazione di una “amministrazione civile pacifica non israeliana” a Gaza, gestita né da Hamas né dall’Autorità Palestinese, con Israele che mantiene la “responsabilità della sicurezza predominante” sull’intero territorio.
A livello internazionale, Israele appare sempre più isolato, mentre le immagini della fame che sta infliggendo a Gaza inondano i media globali. A livello nazionale, Netanyahu affronta profonde critiche per una guerra che molti credono stia prolungando solo per rimanere al potere. Dal punto di vista legale, la procura nel suo processo per corruzione ha iniziato il controinterrogatorio, mentre politicamente sta affrontando un possibile collasso della sua coalizione di governo.
Le conseguenze umanitarie e le prospettive future
Recentemente, un piccolo ma significativo numero di israeliani ha protestato contro l’intensa sofferenza che il loro governo sta infliggendo al popolo di Gaza. Oltre a una lettera aperta degli accademici del paese che denunciano la devastazione di Gaza da parte di Israele, un numero crescente di fotografie di bambini palestinesi viene mostrato dai manifestanti durante le proteste del sabato sera contro la guerra a Tel Aviv.
Anche i membri dell’esercito stanno diventando sempre più insoddisfatti della guerra a Gaza. Con l’aumento delle notizie di riservisti che rifiutano di combattere, sono apparse lettere aperte di ufficiali in servizio e ex ufficiali di varie divisioni, che chiedono la fine della guerra.