Adamello: tra conservazione dei ghiacciai e turismo sostenibile nel 2025

Un patrimonio naturale sotto pressione
Il Monte Adamello, che si innalza a 3.554 metri sul livello del mare nelle Alpi Retiche, ospita il ghiacciaio più grande d’Italia, meta privilegiata di alpinisti, sciatori e ricercatori.
Il Parco Adamello-Brenta, situato nel Trentino occidentale, si estende attraverso i gruppi montuosi dell’Adamello e del Brenta, coinvolgendo il territorio di 39 comuni.
Iniziative per la conservazione nel 2025
In occasione dell’Anno Internazionale della Conservazione dei Ghiacciai delle Nazioni Unite, la Sustainable Alpine Tourism Initiative (SATI) sta organizzando una serie di escursioni climatiche e proiezioni di film nel Geoparco UNESCO Adamello. Questi eventi mirano a connettere ricercatori, comunità locali, esperti del turismo, decisori politici e leader della sostenibilità per condividere prospettive e discutere soluzioni pratiche per le regioni turistiche montane.
Sfide climatiche e cambiamenti osservati
Il ghiacciaio dell’Adamello sta affrontando serie sfide dovute alla mancanza di neve (50% in meno rispetto all’anno scorso) e alla copertura nevosa sempre più sottile, con estati più lunghe e calde che riducono il tempo di congelamento.
Gli esperti hanno registrato un preoccupante ritiro del fronte del ghiacciaio, che negli ultimi cinque anni ha perso in media 15 metri all’anno. Solo nel 2022, si è ritirato di ben 139 metri, come ha spiegato Cristian Ferrari, presidente della Commissione Glaciologica della Società Alpinisti Tridentini.
Il futuro del ghiacciaio
Secondo il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC), le temperature in questa regione delle Alpi aumenteranno tra uno e tre gradi Celsius entro il 2050, e tra tre e sei gradi entro la fine del secolo. Nonostante i cambiamenti climatici abbiano ridotto le sue dimensioni rispetto all’inizio del XVIII secolo, il ghiacciaio dell’Adamello rimane uno spettacolo impressionante, con una profondità che raggiunge i 250 metri.