La Madre di Tutte le Stragi: Un Evento che Cambiò la Storia Italiana
Il 12 dicembre 2024 ricorre il 55° anniversario della strage di Piazza Fontana, un tragico evento che ha segnato profondamente la storia del nostro Paese e della città di Milano. La strage di piazza Fontana fu un attentato terroristico, di matrice neofascista, compiuto il 12 dicembre 1969 nel centro di Milano, all’interno della sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura in piazza Fontana, che causò 17 morti e 88 feriti. È considerata «la madre di tutte le stragi», il «primo e più dirompente atto terroristico dal dopoguerra», «il momento più incandescente della strategia della tensione» e rappresenta uno spartiacque nella storia della Repubblica italiana.
La Commemorazione del 55° Anniversario
Il 12 dicembre del 1969, alle 16:37 un potente ordigno collocato all’interno della sede della Banca Nazionale dell’Agricoltura esplode distruggendo il grande ingresso a quell’ora ancora pieno di clienti, per lo più giunti da località della provincia. Il corteo si è concentrato in Piazza della Scala alle ore 15:45, per poi sfilare fino a Piazza Fontana dove alle ore 16:37 è avvenuta la posa delle corone di fiori alla presenza delle autorità. Milano, come ogni anno, si è fermata per ricordare le vittime innocenti, con la partecipazione del sindaco Giuseppe Sala, delle istituzioni, dei sindacati e dell’Associazione Familiari Piazza Fontana.
La Verità Giudiziaria e la Memoria Storica
Le lunghe, e innumerevoli indagini hanno rivelato che la strage fu compiuta da terroristi dell’estrema destra, probabilmente collegati a settori deviati degli apparati di sicurezza dello Stato con complicità e legami internazionali, sebbene gli esecutori materiali non siano mai stati perseguiti definitivamente. Nel giugno 2005 la Corte di Cassazione stabilì che la strage fu opera di «un gruppo eversivo costituito a Padova nell’alveo di Ordine nuovo» e «capitanato da Franco Freda e Giovanni Ventura», anche se non più perseguibili per sentenze precedenti.
Un Monito Contro il Fascismo e per la Democrazia
Il sindaco Giuseppe Sala, nel suo discorso, ha ricordato come la strage rappresentò “un attacco diretto alla democrazia, un tentativo folle di riportare il Paese a un passato che la storia ha sconfitto definitivamente”. Piazza Fontana non è solo un luogo simbolo del dolore, ma anche un monito contro ogni forma di violenza politica e di rigurgito neofascista. La commemorazione rappresenta un momento fondamentale per mantenere viva la memoria storica e per riaffermare i valori democratici e antifascisti, soprattutto per le nuove generazioni che non hanno vissuto quegli anni bui della storia italiana.
Conclusione: Il Dovere della Memoria
A 55 anni dalla strage, Milano e l’Italia intera continuano a ricordare le 17 vittime innocenti con cerimonie, cortei e iniziative culturali. La memoria di Piazza Fontana rimane un patrimonio collettivo indispensabile per costruire un futuro di pace, giustizia e democrazia. Il ricordo non è solo un atto commemorativo, ma un impegno concreto a vigilare affinché simili tragedie non si ripetano mai più, difendendo ogni giorno i valori costituzionali e la libertà conquistati con sacrificio.