Caltagirone sotto indagine: caso Mediobanca scuote la finanza italiana

L’indagine della Procura di Milano
Francesco Gaetano Caltagirone è indagato a Milano insieme al presidente di Luxottica, Francesco Milleri e all’amministratore delegato del Monte dei Paschi di Siena, Luigi Lovaglio. L’ipotesi di reato della Procura è di aggiotaggio e ostacolo alle autorità di vigilanza, accuse gravi che hanno scosso il mondo della finanza italiana alla fine di novembre 2025.
L’inchiesta vede al centro un presunto accordo in relazione all’offerta pubblica di scambio che ha portato l’istituto senese ad acquisire la maggioranza di Mediobanca. Secondo gli inquirenti, coordinati dal procuratore aggiunto Roberto Pellicano, i tre protagonisti avrebbero coordinato segretamente l’operazione da 13,5 miliardi di euro senza informare adeguatamente le autorità di vigilanza come Consob, BCE e Ivass.
Chi è Francesco Gaetano Caltagirone
Francesco Gaetano Caltagirone è un imprenditore italiano che controlla la holding Caltagirone S.p.A. con interessi nella produzione di cemento, immobiliare, costruzioni e editoria. Nel 2025, con 8,2 miliardi di dollari, risulta essere il settimo uomo più ricco d’Italia secondo la rivista Forbes.
Classe 1943, Caltagirone è una delle figure più influenti e potenti del panorama economico e finanziario italiano, che incarna la storia di una dinastia di costruttori che affonda le sue radici in Sicilia. Il magnate romano ha costruito un impero che spazia dal cemento all’editoria, con proprietà che includono giornali come Il Messaggero, Il Mattino e Il Gazzettino.
L’operazione MPS-Mediobanca e le conseguenze
La Procura sta verificando se Caltagirone, Milleri e Lovaglio abbiano nascosto al mercato un concerto nell’organizzazione dell’offerta da 13,5 miliardi di euro lanciata a gennaio 2025 con la quale Montepaschi ha conquistato Mediobanca. L’istituto senese a ottobre ha preso il controllo della merchant bank, a sua volta prima azionista con il 13,2% di Generali.
L’operazione aveva suscitato scalpore nel settore finanziario per la sua complessità e per gli interessi incrociati dei protagonisti. Nei mesi è diventato chiaro che l’operazione era stata impostata con l’aiuto del governo, avendo come obiettivo il controllo di Mediobanca in quanto prima azionista della grande compagnia assicurativa Generali.
Implicazioni per il mercato finanziario
Dopo che la notizia dell’indagine è stata diffusa il titolo di MPS in borsa ha perso oltre il 5 per cento. La reazione negativa dei mercati testimonia l’importanza dell’operazione e le preoccupazioni degli investitori riguardo alle possibili conseguenze legali.
Sono iscritti per la legge sulla responsabilità amministrativa degli enti il Gruppo Caltagirone e la holding Delfin, estendendo l’indagine anche alle persone giuridiche coinvolte. Questo caso rappresenta uno dei più significativi episodi di riassetto della finanza italiana, con potenziali ripercussioni sul futuro controllo di importanti istituzioni finanziarie come Generali, uno dei maggiori gruppi assicurativi europei.
Conclusioni e prospettive
L’indagine su Caltagirone, Milleri e Lovaglio segna un momento cruciale per la finanza italiana. La vicenda solleva interrogativi sulla trasparenza delle operazioni di mercato e sul ruolo delle autorità di vigilanza nel controllare le grandi manovre finanziarie. Mentre gli indagati hanno negato ogni addebito, l’evoluzione del caso sarà seguita con attenzione dagli operatori del settore e dagli investitori, poiché potrebbe ridefinire gli equilibri di potere nel sistema bancario e assicurativo italiano. L’esito delle indagini avrà implicazioni non solo legali, ma anche politiche ed economiche per il futuro della governance finanziaria del Paese.









