Il Ritorno Sui Social Dopo Mesi di Silenzio
Dopo mesi di silenzio, Carlotta Vagnoli è tornata a parlare del caso giudiziario che la vede coinvolta, pubblicando tre lunghi video su Instagram. La scrittrice ha spiegato di aver completato le memorie difensive per il procedimento, che riferisce essere ancora in corso. L’attivista femminista, nota per il suo impegno sui temi della parità di genere e della violenza contro le donne, si trova ora al centro di una vicenda giudiziaria che ha attirato l’attenzione mediatica nazionale.
L’Indagine per Stalking e Diffamazione
Vagnoli, insieme a Valeria Fonte, è indagata dalla procura di Monza per stalking e diffamazione. Secondo l’accusa, le due avrebbero condotto una «campagna di molestia e denigrazione» sui social, provocando uno stato d’ansia e alterazioni significative nelle persone offese. Vagnoli ha dichiarato che il pm farà le sue valutazioni e che è probabile un rinvio a giudizio o un’archiviazione.
Lo Scandalo delle Chat Private
Il caso ha assunto rilevanza mediatica a fine ottobre, quando Selvaggia Lucarelli ha diffuso in un articolo sul Fatto Quotidiano alcune chat private in cui le scrittrici insultavano personaggi pubblici. Vagnoli ha sottolineato che su quasi 8mila pagine di chat sono state estratte 22 frasi, evidenziando una proporzionalità diversa rispetto a come è stata raccontata. L’attivista ha criticato duramente la gestione mediatica del caso, accusando i giornalisti di aver pubblicato materiale che doveva rimanere riservato.
Le Conseguenze Personali e Professionali
Vagnoli ha raccontato di aver perso un libro a cui aveva lavorato per 2 anni, la sua attività da autrice e scrittrice, collaborazioni con i giornali, conferenze, lezioni e tour nei teatri. Ha ricevuto insulti e sputi per strada, la sua faccia è apparsa su volantini neonazisti, il suo nome su gruppi Incel, e ha dovuto cambiare casa. Le minacce, gli insulti e il doxing l’hanno costretta a isolarsi per oltre un mese.
Significato e Prospettive Future
Il caso Vagnoli solleva questioni complesse sul confine tra opinioni private e responsabilità pubblica, specialmente per figure che operano nell’attivismo. La vicenda evidenzia anche i rischi della diffusione di contenuti privati e le conseguenze che ne derivano. Mentre l’iter giudiziario prosegue, il dibattito pubblico continua a interrogarsi sulla coerenza tra immagine pubblica e comportamenti privati, sulla libertà di espressione e sui limiti della critica. Vagnoli ha dichiarato di voler ripartire da zero, ma a testa alta.