Di Battista nella bufera: il nuovo libro sulla Russia scatena la polemica politica

Il nuovo libro di Alessandro Di Battista accende il dibattito
Alessandro Di Battista, ex parlamentare del Movimento 5 Stelle, ha recentemente pubblicato il libro digitale “La Russia non è il mio nemico”, disponibile al prezzo di 3,99 euro. L’opera, che inaugura la nuova collana Smartbook di Paper First, ha immediatamente acceso un acceso dibattito nel panorama politico italiano, riportando l’ex grillino al centro dell’attenzione mediatica.
Nel libro, Di Battista sostiene che la diffusione della “russofobia” abbia uno scopo preciso: la costruzione del nemico. Secondo l’autore, lo spauracchio di Mosca serve alle classi dirigenti europee per far accettare ai cittadini quello che definisce “la più grande operazione di speculazione finanziaria degli ultimi decenni: il piano di riarmo europeo”, che secondo la sua tesi arricchirebbe principalmente le fabbriche di armi e i fondi finanziari statunitensi.
Lo scontro con Carlo Calenda
Il 2 dicembre 2025 si è verificato un duro botta e risposta tra Carlo Calenda e Alessandro Di Battista, con i riflettori accesi sulla Russia e sulle posizioni dell’ex parlamentare. Calenda ha scritto su X che occorrerebbe chiarire se Di Battista sia legato a società di propaganda russe o aziende che fanno business in Russia.
Il leader di Azione ha ricordato che Di Battista è ospite fisso di numerose trasmissioni televisive e che in passato ha firmato un accordo di collaborazione formale con Russia Unita a nome dei 5 Stelle, chiedendo una verifica degli organi preposti alla sicurezza dello Stato. La replica piccata di Di Battista non si è fatta attendere, con Calenda che ha poi rincarato chiedendo se la propaganda ai russi la facesse gratis o pagato, richiamando ironicamente i valori di “Trasparenza e Onestà”.
Il contesto politico e le implicazioni
La controversia assume particolare rilevanza nel contesto geopolitico attuale, caratterizzato dal conflitto in Ucraina e dalle tensioni tra Occidente e Russia. Di Battista, nato nel 1978, è stato deputato durante la XVII Legislatura e ha fatto parte del Movimento 5 Stelle dal 2009 al 2021, lasciandolo in seguito alla sua opposizione alla formazione del governo Draghi.
La pubblicazione del libro e le polemiche che ne sono seguite evidenziano le profonde divisioni all’interno dello spettro politico italiano riguardo alla posizione da assumere nei confronti della Russia. Mentre alcuni vedono nella critica alla “russofobia” un legittimo esercizio di pensiero critico, altri sollevano dubbi sulla opportunità di tali posizioni in un momento di grave crisi internazionale. Il dibattito rimane aperto e promette di alimentare ulteriori discussioni nei prossimi mesi, con possibili ripercussioni sul panorama politico nazionale.








