Chi è Evelina Christillin
Ex sciatrice nazionale, amministratrice sportiva di spicco e testimone di lungo corso della potente dinastia Agnelli, Evelina Christillin rappresenta una delle figure più rispettate del panorama sportivo italiano. Ex membro aggiuntivo della UEFA nel Consiglio della FIFA, Christillin ha ricoperto ruoli di primissimo piano nelle istituzioni calcistiche internazionali, diventando un punto di riferimento per l’analisi del calcio moderno. A 70 anni, compiuti il 27 novembre, oggi è presidente della Fondazione Museo Egizio di Torino, continuando a coniugare la sua passione per lo sport con l’impegno culturale.
Le Recenti Dichiarazioni sui Mondiali 2026
Ospite di Radio Anch’io Sport su Rai Radio 1, Christillin ha commentato il sorteggio mondiale di Washington svoltosi di recente. Le sue parole non hanno risparmiato critiche: “Si è tramutata in una manifestazione politica, anche se la Fifa da sempre sostiene di non essere un ente politico. Invece una presa politica bella decisa c’è stata”. Sul formato allargato del torneo, ha osservato che “allargare ha anche una positività, far partecipare più squadre, più spettatori, più tifosi. Obiettivamente la qualità sarà un po’ più scadente”.
Un Percorso tra Sport e Diplomazia
Il legame di Christillin con il calcio nasce dall’infanzia, grazie alla vicinanza con la famiglia Agnelli. Nel 1998 Gianni Agnelli la nominò presidente del comitato di candidatura per le Olimpiadi Invernali di Torino 2006, dove affrontò lo scetticismo iniziale. La sua carriera l’ha portata a essere la prima donna europea eletta nel Consiglio FIFA, un traguardo che testimonia la sua autorevolezza nel mondo dello sport globale.
L’Eredità e il Futuro
“Mi sento soddisfatta del percorso fatto. Tutto ha un inizio o una fine. Ed è molto meglio essere rimpianti che sopportati”, ha dichiarato Christillin riguardo alla conclusione del suo mandato FIFA. Nonostante abbia chiuso questo capitolo, continua a seguire con attenzione il calcio italiano e internazionale. Recentemente ha commentato anche la situazione del Napoli, affermando che “meglio che questi inciampi in campionato arrivino a novembre piuttosto che più avanti”. La sua voce resta un punto di riferimento per comprendere le dinamiche del calcio contemporaneo, tra passione giovanile per la Juventus e la lucidità di chi ha vissuto dall’interno le trasformazioni dello sport moderno.
