Una novità storica per il simbolo di Roma
La Fontana di Trevi, uno dei monumenti più iconici e fotografati al mondo, si prepara a una rivoluzione storica. Dal 1° febbraio 2026 sarà introdotto un biglietto di 2 euro destinato esclusivamente ai turisti, mentre i residenti della Capitale e della Città Metropolitana continueranno ad accedere senza costi. L’annuncio ufficiale è arrivato dal sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che ha confermato questa misura come parte di una strategia più ampia per gestire il turismo di massa e proteggere il patrimonio culturale della città.
Questa decisione rappresenta una svolta significativa per uno dei luoghi simbolo della città eterna, che da sempre è stato accessibile gratuitamente a tutti. La nuova politica tariffaria riflette la crescente necessità di bilanciare l’afflusso turistico con la conservazione del monumento barocco.
I numeri del sovraffollamento
La decisione di introdurre il biglietto non è casuale. Secondo dati ufficiali, tra il 1° gennaio e l’8 dicembre, circa nove milioni di turisti hanno visitato la zona frontale della fontana, con una media di 30 mila persone al giorno. Nei primi sei mesi del 2025, la Fontana di Trevi ha registrato oltre 5,3 milioni di visitatori, un numero superiore al totale dei visitatori del Pantheon per l’intero 2024.
Questi numeri straordinari hanno messo sotto pressione non solo il monumento stesso, ma anche l’intera area circostante, rendendo spesso caotica e difficoltosa la fruizione ottimale dell’opera d’arte di Nicola Salvi. Il sovraffollamento ha anche portato a episodi spiacevoli, con turisti che si comportano in modo inappropriato, saltando nell’acqua o creando situazioni di disordine.
Come funzionerà il nuovo sistema
Per la Fontana di Trevi, l’accesso a pagamento sarà attivo nella fascia oraria compresa tra le 9 e le 22. Il sistema prevede ingressi contingentati per garantire un’esperienza più ordinata e sicura. Circa 400 persone alla volta potranno accedere alla fontana dalla scalinata centrale per poi uscire attraverso l’apertura di Via dei Crociferi, sul lato sinistro del monumento.
Il provvedimento si inserisce in un piano più ampio che coinvolge altri cinque siti culturali romani. I sei siti selezionati includono l’area del catino della Fontana di Trevi, la Villa di Massenzio, il Museo Napoleonico, il Museo Giovanni Barracco, il Museo Carlo Bilotti e il Museo Pietro Canonica. Tutti questi luoghi, fino ad ora gratuiti, richiederanno lo stesso contributo di 2 euro.
Gli introiti e la loro destinazione
Secondo le stime del Campidoglio, il contributo di 2 euro potrebbe generare un introito annuo pari a circa 6,5 milioni di euro, risorse destinate al miglioramento e alla gestione del sito. Questi fondi saranno cruciali per garantire la manutenzione continua del monumento e migliorare i servizi per i visitatori.
La Fontana di Trevi necessita infatti di cure costanti per preservare la sua bellezza e integrità strutturale. I lavori di manutenzione straordinaria appena conclusi hanno richiesto interventi per contrastare il degrado causato dal contatto continuo con l’acqua e dall’enorme affluenza di visitatori.
Significato e prospettive future
Questa misura colloca Roma nel solco di altre città italiane che stanno affrontando le sfide dell’overtourism. Nel 2023, il Panteón di Roma ha iniziato a far pagare l’ingresso ai visitatori, e Venezia ha implementato una tassa turistica durante i periodi di maggiore affluenza per contenere il turismo massivo.
L’obiettivo dichiarato dalle autorità romane è duplice: da un lato gestire meglio i flussi turistici per garantire un’esperienza più qualitativa ai visitatori, dall’altro assicurare la tutela e la conservazione di questo capolavoro del patrimonio mondiale per le generazioni future. La tradizione di lanciare le monete nella fontana per esprimere un desiderio o assicurarsi il ritorno a Roma rimarrà intatta, ma avverrà in un contesto più organizzato e sostenibile.
Per i romani e i residenti della Città Metropolitana, questa novità rappresenta anche un’opportunità: oltre all’accesso gratuito alla Fontana di Trevi, potranno usufruire gratuitamente di tutti i musei gestiti da Roma Capitale, consolidando così il legame tra cittadini e il proprio patrimonio culturale.