lunedì, 29 Dicembre 2025
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Franca Viola: Il Coraggio di Dire No che Cambiò l’Italia

60 Anni dal Coraggio di Franca Viola

Sessant’anni fa, il 26 dicembre 1965, una ragazza di appena 17 anni di Alcamo diventava protagonista di una vicenda destinata a segnare profondamente la storia civile e culturale del nostro Paese. Franca Viola è diventata famosa in Italia negli anni ’60 per aver rifiutato un “matrimonio riparatore” al suo rapitore dopo essere stata sequestrata, tenuta in ostaggio per oltre una settimana e violentata frequentemente. Il suo gesto di ribellione ha rappresentato una svolta fondamentale per i diritti delle donne in Italia.

Una Vicenda che Scosse l’Italia

Nelle prime ore del 26 dicembre 1965, Filippo Melodia e un gruppo di 12 complici armati fecero irruzione nella casa dei Viola e rapirono Franca trascinandola in auto. Mariano, il suo fratellino di otto anni, fu liberato poche ore dopo, ma Franca fu tenuta per otto giorni nella casa della sorella di Melodia, un casolare alla periferia della città, dove fu ripetutamente violentata. Melodia le disse che ora sarebbe stata costretta a sposarlo per non diventare una donna “disonorata”, ma Viola rispose che non aveva intenzione di sposarlo e, inoltre, che lo avrebbe denunciato per rapimento e stupro.

Il Rifiuto che Fece Storia

Franca Viola è considerata la prima donna italiana che, dopo essere stata violentata, ha pubblicamente rifiutato il matrimonio. Fino al 1981 nel codice penale italiano c’era un articolo, il 544, che con riferimento al reato di stupro permetteva all’autore del reato di estinguere il crimine sposando la persona offesa. Il coraggio di Franca, supportata dalla sua famiglia, ruppe un tabù secolare in una società dove le donne vittime di violenza erano costrette a sposare i loro aggressori per salvare “l’onore”.

Il Processo e le Conseguenze

Il processo del 1966 trovò Melodia colpevole. Fu condannato a 11 anni di prigione, poi ridotti a 10 anni, con un periodo di due anni di residenza obbligatoria a Modena. Franca sposò Giuseppe Ruisi nel dicembre 1968. Il Presidente italiano Giuseppe Saragat e Papa Paolo VI espressero pubblicamente il loro apprezzamento per il coraggio di Franca Viola. Il Presidente Saragat inviò alla coppia un regalo di nozze e il papa li ricevette in udienza privata poco dopo le nozze.

Un’Eredità di Cambiamento

La storia di Franca Viola cambiò la legislazione italiana. La norma sul matrimonio riparatore fu abrogata nel 1981, e solo nel 1996 lo stupro divenne reato contro la persona, non contro la morale. L’8 marzo 2014 ricevette dal presidente Giorgio Napolitano l’onorificenza di Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per il suo gesto pionieristico. Oggi, sessant’anni dopo quel coraggioso “no”, la famiglia vive ancora ad Alcamo, e la storia di Franca continua a ispirare generazioni di donne nella lotta contro la violenza di genere e per l’autodeterminazione femminile. Il suo esempio rappresenta una tappa fondamentale nel cammino verso l’emancipazione delle donne italiane e il riconoscimento della loro dignità e libertà.

Luca Bianchi

Luca Bianchi

Luca Bianchi è giornalista presso Notizie Italia. Ha oltre 12 anni di esperienza nel giornalismo digitale ed è specializzato in politica, economia e società. I suoi articoli si basano su fonti verificate e dati ufficiali.

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