Il Ministro della Difesa e la Nuova Strategia Militare
Il ministro della Difesa Guido Crosetto, davanti alle Commissioni Difesa di Camera e Senato, ha definito «irrinunciabile» la realizzazione di un dome nazionale, uno scudo protettivo multilivello che integri difesa spaziale, missilistica e antidrone. Questo ambizioso progetto rappresenta una svolta storica per la sicurezza nazionale italiana, con un investimento da 4,4 miliardi di euro nelle prossime annualità per dotare l’Italia di capacità mai possedute prima.
Perché è Importante lo Scudo Nazionale
L’iniziativa nasce da considerazioni geopolitiche concrete. «L’esigenza nasce da ciò che abbiamo visto succedere in Israele e da quello che vediamo ogni giorno in Ucraina», ha dichiarato il ministro, sottolineando come le minacce moderne richiedano una risposta integrata e tecnologicamente avanzata.
Il sistema si compone di sistemi spaziali per l’allarme missilistico, radar avanzati, velivoli di difesa aerea come il Gcap, il caccia di sesta generazione. Questo approccio multilivello garantirà una protezione senza precedenti per il territorio nazionale.
Riorganizzazione Totale delle Forze Armate
Il piano di Crosetto non si limita allo scudo spaziale. A gennaio 2026 Crosetto porterà in Parlamento un testo cui sta lavorando il capo di Stato maggiore della Difesa, il generale Luciano Portolano, che delineerà il nuovo strumento militare italiano. Si tratterà di una “riorganizzazione totale della difesa”.
Secondo il ministro della Difesa c’è la necessità di “aumentare le forze armate e la loro qualità utilizzando anche competenze che si trovano sul libero mercato e non tra i militari”. L’introduzione di una “riserva selezionata” con incentivi economici rappresenta un cambio di paradigma nell’organizzazione militare italiana.
Implicazioni per il Futuro
Il ministro ha proposto al Parlamento “la costruzione di un Paese nel quale industria, università, difesa, sono un tutt’uno. Siamo troppo piccoli per avere compartimenti stagni”, evidenziando la necessità di un approccio integrato alla sicurezza nazionale.
Questa riforma rappresenta il più significativo investimento nella difesa italiana degli ultimi decenni e riflette una nuova consapevolezza delle sfide geopolitiche contemporanee. Con l’approvazione parlamentare prevista per l’inizio del 2026, l’Italia si prepara a entrare in una nuova era della propria capacità difensiva.