Primo Caso Umano di Influenza Aviaria H5N5
Il virus dell’influenza aviaria A(H5N5) ha causato il primo caso umano al mondo, identificato negli Stati Uniti. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha confermato il primo caso umano al mondo di infezione da virus dell’influenza aviaria A(H5N5), identificato negli Stati Uniti in un adulto con patologie pregresse residente nello Stato di Washington. L’uomo, ricoverato all’inizio di novembre per una malattia severa, è morto il 21 dello stesso mese.
Importanza e Rilevanza del Virus H5N5
Questo evento rappresenta un’evoluzione significativa nel panorama delle infezioni zoonotiche. Il caso rappresenta una nuova evoluzione dell’ecosistema influenzale globale, in un momento segnato da una circolazione estremamente intensa dei virus H5 altamente patogeni tra uccelli selvatici, pollame e, più recentemente, mammiferi. A differenza del più noto ceppo H5N1, che ha causato numerosi contagi nelle fattorie statunitensi nel 2024, l’H5N5 rappresenta un sottotipo diverso con caratteristiche proprie.
Dettagli del Caso e Fonte di Contagio
Il paziente, che deteneva pollame da cortile e uccelli domestici, ha sviluppato febbre nella settimana conclusa il 25 ottobre, è stato ricoverato per una malattia grave nella settimana terminata l’8 novembre ed è deceduto il 21 novembre. La persona aveva un allevamento misto di pollame domestico che aveva avuto esposizione a uccelli selvatici. Il pollame domestico o gli uccelli selvatici sono la fonte più probabile di esposizione al virus.
L’OMS ha ricevuto la notifica il 15 novembre 2025, come 71esimo caso umano confermato di influenza A(H5) negli USA dall’inizio del 2024 e primo caso nel Paese da febbraio 2025. Il virus è stato confermato attraverso sequenziamento genomico presso i Centri per il Controllo e la Prevenzione delle Malattie (CDC) degli Stati Uniti.
Rischio per la Popolazione e Misure di Prevenzione
Secondo la valutazione dell’OMS, il rischio è basso per la popolazione generale e da basso a moderato per esposizioni lavorative specifiche. Il tracciamento dei contatti non ha identificato ulteriori casi tra i contatti, e attualmente non ci sono evidenze di trasmissione da uomo a uomo.
Le autorità sanitarie raccomandano precauzioni specifiche per chi ha contatti con volatili. Le persone che lavorano o hanno contatto ricreativo con uccelli infetti, bovini o altri animali domestici o selvatici potenzialmente infetti, sono a rischio più elevato e dovrebbero adottare precauzioni, incluso l’uso di dispositivi di protezione individuale (DPI) come guanti, mascherine, protezione per gli occhi e tute resistenti ai fluidi.
Situazione Europea e Sorveglianza
Anche in Europa la situazione richiede attenzione. Nel periodo 6 settembre – 14 novembre 2025 l’EFSA (L’Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha registrato 1.443 casi di influenza aviaria ad alta patogenicità A(H5) in uccelli selvatici in 26 Paesi europei, evidenziando la diffusione del virus nel continente.
Conclusioni e Prospettive
Sebbene il rischio per la popolazione generale rimanga basso, questo primo caso umano di H5N5 sottolinea l’importanza della sorveglianza continua e della prevenzione. Gli esperti raccomandano la vaccinazione antinfluenzale stagionale, che, pur non proteggendo dall’influenza aviaria, riduce il rischio di coinfezioni. La collaborazione tra autorità sanitarie veterinarie e umane resta fondamentale per monitorare l’evoluzione del virus e prevenire futuri contagi. Chi possiede pollame domestico deve mantenere elevati standard di biosicurezza e limitare i contatti tra i propri animali e la fauna selvatica.