mercoledì, Settembre 10

La Spagna nel 2025: Tra Successo Economico e Nuove Sfide Geopolitiche

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Un’Economia in Crescita

L’economia spagnola sta mostrando una notevole resilienza, con una crescita significativamente superiore alla media dell’eurozona. Si prevede che il PIL crescerà del 2,5% nel 2025, per poi stabilizzarsi all’1,8% nel 2026.

Turismo e Occupazione

Il settore turistico sta trainando la ripresa economica, con un incremento significativo dell’occupazione: nel secondo trimestre del 2025, il settore ha registrato 58.563 nuovi posti di lavoro rispetto allo stesso periodo del 2024. Il numero totale di occupati nel turismo ha raggiunto i 3.024.347, con un aumento dei contratti a tempo indeterminato del 4,6%.

Nei primi sette mesi del 2025, la Spagna ha accolto più di 55 milioni di visitatori internazionali, con un incremento del 4,1% rispetto all’anno precedente. Solo a luglio, il turismo ha generato un contributo economico di oltre 16,4 miliardi di euro, segnando un aumento del 6,1% rispetto al 2024.

Sfide Politiche e Internazionali

La Spagna sta adottando un approccio unico in materia di difesa e politica estera, che sta causando tensioni con l’amministrazione Trump. Il governo spagnolo ha recentemente rinunciato all’acquisto di aerei statunitensi e ha resistito alle pressioni per impegnarsi nell’obiettivo di spesa per la difesa NATO del 5%, mentre cerca legami economici più stretti con la Cina.

Prospettive Future

Per il futuro, si prevede che il tasso di disoccupazione si stabilizzerà intorno all’11% nel medio termine. L’inflazione, sia generale che core, dovrebbe diminuire ulteriormente e tornare vicino all’obiettivo della BCE entro la fine del 2025, sostenuta da una moderazione graduale dei salari nominali e dalla disinflazione dei prezzi dell’energia.

Tuttavia, persistono rischi al ribasso, inclusa una possibile escalation delle misure commerciali e la frammentazione politica interna. Gli esperti suggeriscono la necessità di rafforzare il quadro fiscale nazionale e adottare misure favorevoli all’occupazione per affrontare il crescente divario tra spese pensionistiche e contributi previdenziali.

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