Il ritorno della lebbra in Romania dopo oltre quattro decenni
Dopo 44 anni di assenza, la Romania ha confermato la ricomparsa della lebbra, con l’ultimo caso registrato nel 1981. Il ministro della Sanità rumeno, Alexandru Rogobete, ha confermato un caso accertato di morbo di Hansen, mentre altri tre casi sono in fase di verifica clinica e microbiologica. Questa notizia ha suscitato attenzione nelle autorità sanitarie europee, portando alla luce una malattia che sembrava ormai confinata ai libri di storia della medicina occidentale.
I casi confermati a Cluj-Napoca
I quattro casi sospetti riguardano donne di origine asiatica lavoratrici in un centro massaggi di Cluj-Napoca, in Transilvania. Le donne si sono presentate con lesioni cutanee sospette alla fine di novembre, portando i medici ad approfondire gli esami fino a confermare la presenza del batterio Mycobacterium leprae. Le autorità hanno disposto la chiusura dell’attività fino al termine dell’indagine epidemiologica e hanno avviato controlli su tutti i contatti.
Cos’è il morbo di Hansen e come si trasmette
La lebbra, o morbo di Hansen, è una malattia infettiva causata da un batterio, trasmissibile principalmente tramite goccioline respiratorie, ma solo con contatti prolungati. Si manifesta con lesioni cutanee e danni ai nervi periferici, ma è oggi completamente curabile con una terapia antimicrobica di 6-12 mesi. Il ministro della salute rumeno ha rassicurato i cittadini spiegando che il rischio di trasmissione è estremamente ridotto, essendo la lebbra una malattia con contagiosità limitata.
Il contesto europeo: casi anche in Croazia
Parallelamente alla Romania, la Croazia ha annunciato un caso isolato relativo a un lavoratore nepalese residente nel paese da due anni. La ricomparsa della lebbra in Europa non sorprende vista la lunga incubazione del morbo, che può arrivare fino a dieci anni, e la diffusione sporadica è legata ai flussi migratori provenienti da aree dove la malattia rimane endemica, come Brasile, India, Indonesia e Bangladesh.
Rassicurazioni e prospettive
I ministeri della Sanità di entrambi i paesi sottolineano che non vi è alcun pericolo per la popolazione generale, grazie alla natura poco contagiosa della malattia e ai protocolli di intervento tempestivamente attivati. Grazie all’efficacia dei farmaci, i pazienti possono essere curati senza necessità di isolamento speciale. La situazione rimane sotto stretto controllo con monitoraggio costante di tutti i contatti dei pazienti identificati.