Una Svolta nella Vicenda dei Crediti d’Imposta
Massimo Cellino, controverso imprenditore e ex presidente del Brescia Calcio, ha ottenuto una vittoria significativa nelle aule di giustizia. La Corte di giustizia tributaria di primo grado di Brescia ha accolto il ricorso presentato dai legali dell’ex presidente del Brescia Calcio, disponendo la sospensione delle cartelle esattoriali relative ai crediti d’imposta ritenuti fittizi e acquistati dal Gruppo Alfieri. Questa decisione rappresenta un importante punto di svolta in una vicenda che ha avuto conseguenze drammatiche per il club lombardo e per la carriera calcistica di Cellino.
Il Contesto: Dal Fallimento del Brescia alla Battaglia Legale
Nel giugno 2025, sotto la presidenza di Cellino, il Brescia è retrocesso dalla Serie B dopo una penalizzazione di quattro punti, non essendo riuscito a coprire un debito di 3 milioni di euro per salari non pagati, dichiarando successivamente fallimento. Il caso riguarda l’acquisto di crediti d’imposta poi rivelatisi inesistenti, una truffa che ha coinvolto anche altre società sportive. Alla base della decisione del tribunale c’è la valutazione di una possibile buona fede del club, che non sarebbe dunque corresponsabile nella frode, ma soltanto vittima.
Le Implicazioni e il Futuro
La sentenza del 22 dicembre 2025 ha suscitato grande interesse anche in altri casi simili. Il presidente di Trapani Shark, Valerio Antonini, ha diffuso su Facebook un post in cui sottolineava la sentenza sui crediti d’imposta di Massimo Cellino, vedendo possibili analogie con la propria situazione. Tuttavia, questa è una vittoria parziale, che non chiude il contenzioso ma ne cambia le posizioni di vantaggio, aprendo le porte all’ipotesi di richieste di risarcimento milionarie. Per Cellino, questa decisione potrebbe rappresentare un’occasione di rivalsa dopo mesi difficili che hanno segnato la fine della sua esperienza a Brescia, iniziata nel 2017 dopo aver lasciato il Leeds United e conclusasi in modo traumatico.
Conclusioni
La vicenda di Massimo Cellino continua a tenere banco nel calcio italiano. La sospensione delle cartelle esattoriali rappresenta un primo riconoscimento della sua posizione di vittima piuttosto che di responsabile della frode sui crediti d’imposta. Tuttavia, il percorso giudiziario è ancora lungo e le conseguenze sportive già subite dal Brescia Calcio rimangono irreversibili. Questa sentenza potrebbe stabilire un precedente importante per altri casi simili nel mondo del calcio italiano, dove la questione dei crediti d’imposta fittizi ha colpito diverse società.