Introduzione: Una Nuova Imposta sulle Spedizioni
La Manovra 2026 porta con sé una novità destinata a impattare milioni di italiani che acquistano online: una tassa da 2 euro sui piccoli pacchi fino a 150 euro di valore. Questa misura, proposta da Fratelli d’Italia e attualmente in discussione alla commissione Bilancio del Senato, rappresenta un tentativo del governo di regolare l’esplosione dell’e-commerce e contrastare la concorrenza delle piattaforme asiatiche come Shein e Temu.
Come Funziona la Tassa sui Pacchi
Il contributo è definito come “contributo alla copertura delle spese amministrative correlate agli adempimenti doganali relativi alle spedizioni di modico valore provenienti da Paesi terzi” e si applica alle spedizioni di beni provenienti da Paesi non appartenenti all’Unione europea di valore dichiarato non superiore a 150 euro. Tuttavia, la formulazione iniziale ha sollevato problemi tecnici e giuridici significativi.
L’Estensione a Tutte le Spedizioni
Le politiche doganali sono di competenza europea e l’Italia non può introdurre dazi a proprio piacimento. Per aggirare questo ostacolo normativo, la tassa verrebbe applicata anche ai pacchi che partono e arrivano in Italia, trasformando la misura da dazio a contributo amministrativo generale.
Impatto Economico e Previsioni di Gettito
L’incasso stimato è di 122 milioni di euro il primo anno e poi di 245 milioni dal 2027. La misura colpirebbe non solo le piattaforme extra-UE, ma potenzialmente anche i marketplace italiani ed europei come Amazon ed eBay, con conseguenze dirette sulle abitudini di acquisto degli italiani.
Conclusioni: Tra Protezionismo e Costi per i Consumatori
La nuova tassa sui pacchi, se approvata, entrerà in vigore dal 1° gennaio 2026 e si inserisce in una strategia più ampia per proteggere l’industria nazionale. Tuttavia, i consumatori italiani rischiano di pagare il prezzo più alto: famiglie che ricorrono all’e-commerce low-cost per necessità economiche vedranno aumentare i costi delle loro spedizioni. La misura solleva interrogativi sulla reale efficacia nel contrastare la concorrenza sleale senza penalizzare chi acquista online per convenienza.