Riforma Edilizia e Sanatoria 2025: Via Libera del Governo alle Nuove Norme

Riforma Edilizia: Una Svolta Storica per il Settore
Il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge delega per la revisione del Testo Unico dell’edilizia, segnando una delle più importanti riforme del settore degli ultimi vent’anni. La riforma dell’edilizia è approdata il 4 dicembre sul tavolo del consiglio dei ministri, introducendo novità significative che riguardano milioni di cittadini e proprietari di immobili in tutta Italia.
L’importanza di questa riforma risiede nella necessità di superare la frammentazione normativa che da oltre 25 anni caratterizza il settore edilizio italiano, con leggi regionali spesso contrastanti e procedure complesse che hanno generato incertezza e contenziosi.
Sanatoria degli Abusi Storici: Le Novità Principali
Gli obiettivi spaziano dalla semplificazione delle procedure alla digitalizzazione, dal superamento della frammentazione regionale al riordino dei titoli edilizi, passando per una sanatoria facilitata per gli abusi definiti storici, quelli cioè precedenti alla cosiddetta ‘legge ponte’ sull’urbanistica del 1967.
Diventeranno perentori i termini entro cui le amministrazioni coinvolte devono fornire il loro ok, altrimenti scatterà il silenzio-assenso. In soldoni, se alla richiesta di sanatoria non risponderà nessuno questa si intenderà approvata. Questa misura rappresenta una vera rivoluzione per contrastare l’immobilismo burocratico che spesso blocca le pratiche edilizie per mesi o anni.
Silenzio-Assenso e Semplificazioni Procedurali
Per ridurre i termini previsti per il rilascio o la formazione dei titoli edilizi e contrastare “l’immobilismo burocratico”, si porrà “rinnovata enfasi sul meccanismo del silenzio-assenso o del silenzio-devolutivo in caso di inerzia dell’amministrazione competente”, secondo quanto indicato nella relazione illustrativa del provvedimento.
Nei casi più complessi, dove devono dare il loro parere più enti, per esempio su immobili sotto tutela storico artistica ci sarà un “commissario ad acta”, che potrà sostituirsi in tutto alle amministrazioni lente nelle approvazioni.
Reazioni e Polemiche
La riforma ha suscitato reazioni contrastanti. Le associazioni di categoria parlano di una “buona” riforma complessiva per l’edilizia. “È un importante segnale di attenzione da parte del governo, dopo anni di attesa, su un tema fondamentale per la vita e la crescita delle nostre città”, afferma la presidente dell’Ance, Federica Brancaccio.
Tuttavia, le opposizioni definiscono la riforma “un golpe contro il territorio”, denunciando la sanatoria. Le critiche si concentrano sul timore che la riforma possa rappresentare un condono mascherato.
Prossimi Passi e Implicazioni
Il governo avrà 12 mesi per adottare i decreti legislativi per una riforma che il Mit vuole ampia e organica, in grado di superare le disparità nate a livello locale da legislazioni regionali differenti tra loro. La riforma dovrà ora passare l’esame parlamentare prima dell’emanazione dei decreti attuativi.
Per cittadini e professionisti del settore, questa riforma rappresenta un’opportunità per regolarizzare situazioni irregolari accumulate nel tempo e per ottenere maggiore certezza nelle pratiche edilizie. L’obiettivo è razionalizzare i procedimenti amministrativi finalizzati al rilascio o alla formazione dei titoli in sanatoria, senza modificarne i requisiti sostanziali, ma intervenendo sui processi per renderli più efficienti.









