La notte che l’Italia non dimentica
La strage di Corinaldo è un episodio di cronaca avvenuto l’8 dicembre 2018 a Corinaldo, in provincia di Ancona, in cui 6 persone sono rimaste uccise mentre altre 59 sono rimaste ferite. Nella notte dell’8 dicembre 2018, presso la discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo, era previsto un concerto del rapper italiano Sfera Ebbasta. Quella che doveva essere una serata di musica e divertimento si trasformò in una tragedia senza precedenti.
Morirono le 14enni Emma Fabini e Asia Nasoni, i 15enni Benedetta Vitali e Mattia Orlandi, il 16enne Daniele Pongetti e Eleonora Girolimini, 39 anni, venuta ad accompagnare la figlia. Eleonora, madre di quattro figli, perse la vita cercando di proteggere la figlia dalla calca mortale.
La dinamica della tragedia
Mezz’ora prima dell’arrivo dell’artista, alcuni individui spruzzarono nella sala dello spray al peperoncino causando panico tra la folla, la quale, anche a causa della chiusura di una delle due uscite d’emergenza, si diresse in massa verso la porta presente sul retro del locale. Durante la fuga, la balaustra del ponte cedette facendo precipitare numerose persone nel fossato, molte delle quali rimasero schiacciate e altre calpestate dalla folla.
L’intento era quello di creare un “diversivo” per derubare il pubblico delle collanine d’oro: secondo quanto ricostruito durante il processo, il gruppo era specializzato in questo tipo di azione. Una tecnica criminale che costò la vita a sei persone innocenti.
I processi e le condanne
Il 2 agosto 2019 i Carabinieri arrestarono sette persone, tra cui sei ragazzi di età compresa tra i 19 e i 22 anni residenti nel Modenese, accusati di omicidio preterintenzionale, lesioni e associazione per delinquere, in quanto componenti di una banda dedita a rapine con spray al peperoncino. La giustizia ha seguito due filoni processuali: uno per la “banda dello spray” e uno per i responsabili della sicurezza del locale.
Nel processo bis sulla sicurezza della discoteca Lanterna Azzurra, in appello sono state confermate condanne fino a cinque anni, con la sola riduzione della pena per uno dei soci della Magic che gestiva il locale. Nel primo grado del processo bis, sette dei nove imputati furono assolti dall’omicidio colposo plurimo e dal disastro colposo, ma condannati solo per il reato di falso.
Il caso Cavallari e i recenti sviluppi
Un capitolo controverso della vicenda giudiziaria riguarda Andrea Cavallari, uno dei condannati della “banda dello spray”. Cavallari, condannato a 11 anni e 10 mesi, aveva ottenuto un permesso per uscire dal carcere per laurearsi in Giurisprudenza all’Università di Bologna: ha discusso la tesi, è stato proclamato dottore ma non è più rientrato in carcere.
Andrea Cavallari fu catturato dopo due settimane di latitanza: si trovava a Lloret de Mar ed era stato a Barcellona, fermato in strada nella tarda mattinata. Cavallari è tornato in Italia su esecuzione di un mandato d’arresto europeo il 30 luglio 2025.
La memoria e il dolore delle famiglie
Paolo Curi, marito di Eleonora Girolimini, ha raccontato che la moglie era lì solo per proteggere la loro bambina, che in mezzo al caos l’unico pensiero che aveva era tenerla stretta, farle scudo con il proprio corpo. La testimonianza di Paolo rappresenta la voce di tutti i familiari che ancora oggi chiedono verità e giustizia.
La strage di Corinaldo è una di quelle notti che l’Italia non ha dimenticato: il caos dentro la discoteca, la fuga verso l’uscita, la balaustra che crolla – in pochi istanti persero la vita sei persone. A sette anni dalla tragedia, il ricordo rimane vivo e la richiesta di responsabilità continua ad essere al centro del dibattito pubblico, affinché tragedie simili non si ripetano mai più.