L’Operazione Militare di Natale
Gli Stati Uniti hanno lanciato una serie di attacchi contro lo Stato Islamico nel nord-ovest della Nigeria il giorno di Natale 2025, segnando un’escalation significativa nel coinvolgimento americano nella sicurezza africana. L’attacco ha coinvolto più di una dozzina di missili cruise Tomahawk lanciati da una nave della Marina nel Golfo di Guinea, colpendo insurgenti in due campi ISIS nello Stato di Sokoto, nel nord-ovest della Nigeria.
Le Motivazioni dell’Amministrazione Trump
Il presidente Donald Trump, annunciando l’azione militare statunitense in Nigeria, ha affermato che i militanti stavano prendendo di mira e uccidendo in modo violento, principalmente, cristiani innocenti. Il mese scorso, Trump aveva minacciato di ordinare alle sue forze di intraprendere azioni militari in Nigeria a meno che le autorità locali non agissero per fermare quella che ha descritto come la persecuzione dei cristiani. Questa retorica ha rappresentato un punto centrale della politica estera di Trump verso l’Africa.
La Risposta della Nigeria
Il governo nigeriano, insieme a esperti e studiosi, ha affermato che la rappresentazione di Trump della situazione di sicurezza nel paese dell’Africa occidentale è fuorviante, poiché membri di tutte le fedi hanno sofferto per mano degli estremisti islamici. L’operazione è stata condotta in coordinamento con i militari nigeriani, suggerendo una cooperazione pragmatica nonostante le divergenze sulla narrazione. Cooperando pubblicamente con gli Stati Uniti, il governo della Nigeria potrebbe aver evitato un’umiliante azione militare unilaterale.
Implicazioni e Prospettive Future
Alti funzionari nigeriani hanno dichiarato che gli attacchi statunitensi nel paese potrebbero segnare la prima salva in una campagna contro gruppi militanti. La Nigeria affronta sfide di sicurezza complesse, con una popolazione di oltre 230 milioni di persone divisa equamente tra cristiani, che predominano nel sud, e musulmani, che predominano nel nord. Questo intervento militare solleva interrogativi sul futuro ruolo degli Stati Uniti nella regione e sulla delicata dinamica religiosa e politica del paese africano più popoloso.