mercoledì, Settembre 10

Trump Ospite di Rolex alla Finale dell’US Open: Tra Polemiche e Misure di Sicurezza Rafforzate

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Il Ritorno di Trump all’US Open dopo Otto Anni

L’ex presidente Donald Trump è tornato all’US Open come ospite di Rolex, il produttore di orologi svizzero che possiede una suite all’interno dell’Arthur Ashe Stadium. La sua ultima apparizione al torneo risaliva al 2015, quando fu fischiato durante un match tra Serena e Venus Williams.

Impatto sulla Giornata della Finale

L’arrivo di Trump ha causato significativi ritardi nell’ingresso degli spettatori, con conseguenti file lunghe e sedili vuoti nel vasto Arthur Ashe Stadium. La finale tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz è iniziata alle 14:30, con mezz’ora di ritardo rispetto all’orario previsto, a causa delle ‘misure di sicurezza in atto’. Trump si è presentato intorno alle 13:45, quando lo stadio era occupato solo al 10%, ricevendo un mix di applausi e fischi.

Misure di Sicurezza e Controversie

All’ingresso dell’Arthur Ashe Stadium sono stati installati 30 scanner di sicurezza di livello TSA, una misura insolita per l’US Open. Alcuni spettatori hanno dovuto attendere oltre un’ora e venti minuti solo per raggiungere i controlli. Il Secret Service era presente sul posto, e molti tifosi si sono lamentati per i ritardi, considerando che avevano pagato cifre significative per i loro biglietti.

La Reazione dei Giocatori

Entrambi i finalisti sono stati interrogati sulla presenza di Trump dopo le loro vittorie in semifinale. Nessuno dei due ha commentato specificamente sulla politica di Trump, ma hanno parlato del valore simbolico di avere un presidente a una partita di tennis. Alcaraz ha dichiarato: ‘È un privilegio per i tornei avere il presidente di qualsiasi paese a sostenere il torneo, il tennis e la partita’, aggiungendo che avrebbe cercato di non farsi distrarre dalla sua presenza. Anche Sinner ha risposto in modo simile ai media italiani, sottolineando l’importanza della presenza presidenziale per il tennis.

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