La Storia di Francesco Valeriano
Francesco Valeriano, 45 anni, era stato arrestato il 15 aprile per atti persecutori nei confronti dell’ex moglie. Il quarantacinquenne era detenuto nel carcere di Rebibbia, stava scontando una pena di due anni e mezzo. Originario di Fondi, era arrivato nel penitenziario romano da circa un mese e mezzo dopo un periodo detentivo nell’istituto di Cassino.
Il Motivo della Detenzione
La vicenda giudiziaria che ha portato Francesco Valeriano in carcere riguardava accuse di stalking. Era stato arrestato lo scorso 15 aprile per atti persecutori nei confronti dell’ex moglie e inizialmente ristretto nel carcere di Cassino, per poi essere trasferito, dopo circa un mese e mezzo, nella casa circondariale di Rebibbia. Si trattava quindi di un reato legato alla sfera delle relazioni familiari, con comportamenti persecutori che avevano spinto l’autorità giudiziaria a disporre la custodia cautelare in carcere.
La Tragica Aggressione
Ad agosto, secondo quanto riportato da diverse testate, venne aggredito e massacrato di botte all’interno dell’istituto. Gli agenti lo trovarono agonizzante, con gravissime lesioni cerebrali, e venne trasferito d’urgenza al Policlinico Umberto I di Roma, dove restò in coma. L’episodio di violenza ha lasciato interrogativi aperti: chi erano gli aggressori e perché non si è potuto prevenire quanto accaduto in una struttura sottoposta a controllo statale?
La Morte e le Domande di Giustizia
È morto Francesco Valeriano, l’uomo di 45 anni rimasto in coma dopo una brutale aggressione subita da alcuni detenuti nel carcere di Rebibbia. Il decesso è avvenuto, secondo quanto riportato dall’Osapp, il 12 dicembre. La famiglia ha chiesto verità e trasparenza su quanto accaduto, denunciando la mancanza di informazioni da parte dell’istituto penitenziario.
Una Sconfitta del Sistema
Il caso di Francesco Valeriano solleva questioni fondamentali sulla sicurezza nelle carceri italiane. La morte di un detenuto in conseguenza di un’aggressione rappresenta una sconfitta dello Stato e del sistema penitenziario nel suo complesso. L’Osapp ha richiamato l’attenzione su problemi strutturali come il sovraffollamento, la carenza di personale e la gestione inadeguata di situazioni a rischio. Questa tragedia ricorda che la pena detentiva non può mai includere il rischio di subire violenze mortali mentre si è sotto la custodia dello Stato.
La storia di Francesco Valeriano, detenuto per stalking e morto dopo mesi di agonia, evidenzia l’urgenza di riforme nel sistema penitenziario italiano per garantire la sicurezza e la dignità di ogni persona, qualunque sia il reato commesso.