La Sentenza d’Appello: Una Pena Ridotta ma Ancora Controversa
La Corte d’Assise d’Appello di Torino ha parzialmente riformato la condanna per Mario Roggero, il gioielliere di Grinzane Cavour, condannandolo a 14 anni e 9 mesi di reclusione a fronte dei 17 anni ai quali era stato condannato in primo grado. Nei confronti di Roggero, oggi 72enne, l’accusa riguarda l’omicidio volontario plurimo per aver sparato a due rapinatori che, nell’aprile del 2021, fecero irruzione nel suo negozio.
I Fatti del 28 Aprile 2021
Il 28 aprile 2021, tre rapinatori fecero irruzione nella gioielleria di Grinzane Cavour, in provincia di Cuneo. Durante l’assalto, Roggero uccise Giuseppe Mazzarino e Andrea Spinelli e ferì un terzo rapinatore. Roggero sostenne di avere sparato per legittima difesa durante un tentativo di rapina, ma si scoprì che li aveva inseguiti e che sparò loro quando già stavano scappando dal negozio. Il gioielliere aveva già subito cinque furti e una rapina nel 2015 durante la quale fu picchiato violentemente e la figlia minacciata con una pistola puntata alla testa.
Il Dibattito sulla Legittima Difesa
La legge italiana riconosce la legittima difesa solo in presenza di un pericolo attuale, inevitabile e tale da rendere necessaria e proporzionata la reazione. Per i magistrati, i rapinatori al momento degli spari erano già in fuga e non rappresentavano più una minaccia immediata. Roggero ha rivendicato la legittima difesa: “Ho agito per legittima difesa, se lui non puntava la pistola io non sparavo. Volevo salvare mia moglie, ho solo voluto proteggere la mia famiglia”.
Le Reazioni Politiche e il Ricorso in Cassazione
Il vicepremier e leader della Lega, Matteo Salvini, ha scritto personalmente a Mario Roggero per esprimergli solidarietà a nome di tutta la Lega, dichiarando l’intenzione di rendere più chiara la legge sulla legittima difesa. Stefano Marcolini, legale di Roggero, ha detto che è “prematuro un commento, aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza, poi faremo ricorso in Cassazione”.
Le Conseguenze Economiche e Sociali
Roggero aveva spontaneamente versato ai famigliari delle vittime la somma di 300mila euro come forma di parziale risarcimento. La provvisionale immediatamente esecutiva era di circa 500mila euro complessivi. Il caso di Mario Roggero ha diviso e continua a dividere l’opinione pubblica, tra chi difende il gioielliere e chi, pur comprendendone umanamente le ragioni, evidenzia come non ci sia stata legittima difesa ma una precisa volontà di uccidere.
Conclusione: Un Caso che Divide l’Italia
Resta una domanda che continua a dividere il Paese: quanto può spingersi un cittadino per difendersi, prima di oltrepassare il limite della legge? È proprio in quello spazio incerto che si gioca il confine tra paura e giustizia. La vicenda di Mario Roggero rappresenta un caso emblematico che solleva interrogativi profondi sul diritto alla difesa, sulla proporzionalità della pena e sul rapporto tra sicurezza personale e responsabilità penale nella società italiana contemporanea.